Stare bene con se stessi ?
Domanda fondamentale che non dovrebbe essere tralasciata da nessun dialogo interiore
Come facciamo a capirlo avendo sufficienti certezze ?
Possiamo distinguere due fasi di comprensione
Una razionale l’altra emozionale
Aggiungiamo che quella reale è rappresentata dalle sensazioni che proviamo ogni giorno
E questo va oltre gli episodi che possono generare temporanei scossoni emozionali
Siano essi piacevoli oppure sgradevoli
Quando siamo inclini ad un ascolto attivo e partecipi verso ciò che ci circonda è il segnale principale che siamo sulla strada giusta
Al contrario invece c’è qualcosa che non va
È soltanto un esempio al quale potremo aggiungerne altri
Prendiamo a riferimento l’ambito sportivo
Giocare un match e perderlo dopo avere dato tutto
E poi sentirsi svuotati è una sensazione normale
Al di là del dispiacere per la partita persa c’è una verifica da fare
Cioè se capiamo che forse non era la giornata giusta oppure l’avversario aveva qualcosa in più
Ecco che riuscire a cogliere l’esperienza come momento di crescita e di ulteriore sfida è il segnale
Insomma quando siamo a posto con la coscienza avendo fatto quello che dovevamo fare al di là dei risultati avremo una sensazione profonda di chi non può rimproverarsi nulla
Ovviamente se i risultati saranno appaganti sarà doppiamente bello
Il punto è non lasciarsi distrarre da concetti che riportano lo stare bene con se stessi a parametri che niente hanno a che vedere con la realtà personale
Con il rischio di compromettere una stabilità interiore che invece riposa nelle cose che contano
Una di quelle è l’energia e il benessere che derivano dagli obiettivi personali
Serve sempre camminare per renderli reali oltre gli inconvenienti che si presentano