Essere critici con se stessi è utile per migliorarsi e costruire grandi traguardi
E non per una propensione psicologica dannosa
La critica in ogni situazione può essere anche severa
E comunque deve sempre esserlo in maniera costruttiva
Quando interiormente analizziamo le scelte che facciamo dovremo farlo ponendoci nella posizione di terzietà
Cioè cercando di analizzare in modo oggettivo la questione
Certo non è semplice
Perché entrano in gioco il carattere personale e le difficoltà legate a circostanze che chiamano in ballo altri fattori delicati
Quali ad esempio le affettività
Una delle domande da porsi è
Cosa giova essere troppo severo con me stesso quand’anche capisco che avrei potuto comportarmi in modo diverso e più produttivo ?
Diciamo che l’avere valutato la situazione nella maniera più neutra possibile rappresenta già un risultato
Questo è il punto di partenza per sviluppare capacità di analisi
E poi di azione
Quindi bisogna abbandonare la critica feroce verso se stessi per non avere uno stato d’animo negativo che farà sentire solo brutte sensazioni
Con l’effetto di svuotare di energie reattive e pro attive
Invece serve utilizzare la critica per aprire nuovi varchi interiori
E soprattutto per entrare in uno schema mentale utile a costruire strade alternative da percorrere per stare meglio con se stessi
L’effetto sarà quello di realizzare strategie mentali indirizzate a rendere gratificanti i pensieri
Di conseguenza le azioni
Quindi essere critici con se stessi è un’ottima prassi comportamentale se utilizzata con una giusta modalità
E che serve a crescere nella consapevolezza di un’apertura mentale adeguata a chi vuole aspirare a grandi traguardi