Quando arriva la tempesta è difficile navigare

Quando arriva la tempesta è difficile navigare
E si cerca il porto più vicino per ripararsi e poi ripartire
Una reazione umana normalissima
Una metafora e non solo perché riguarda anche chi solca le onde del mare
Insomma la situazione prima o poi tocca affrontarla a tutti
Salvo casi eccezionali e ovviamente molto fortunati
Comunque navigare in mezzo alla tempesta avviene per necessità oppure per sfida
L’importante è fare i conti con la realtà le proprie caratteristiche e i desideri personali
Parametri essenziali per avere a disposizione i dati per fare la scelta migliore e più incline a ciò che viene avvertito intereriormente
E qualsiasi sia la direzione presa sarà una prova da sostenere
Perché quando arriva la tempesta è sempre difficile navigare
Insomma è la gestione di una situazione che esce dalla zona di confort
Un’esperienza che lascia il segno arricchendo il proprio bagaglio personale
Incontrare novità per lo più non gradevoli aumenta la resilienza e l’inventiva
È una opportunità straordinaria per maturare una forma mentis elastica che riesce a trasformare ogni evento in un momento propositivo
In questo ragionamento lasciamo da parte le situazioni più complesse
Ad esempio quelle che toccano l’aspetto della salute dove entrano in ballo elementi diversi e che non affronteremo in questo ragionamento
Parliamo invece di circostanze che creano disagi per il semplice fatto di uscire dai canoni standard ai quali siamo abituati
Oltre che presentare ostacoli da superare
Anche se non sempre sono vere e proprie barriere al netto dei condizionamenti mentali assorbiti negli anni
Uno dei modi interessanti per navigare nella tempesta  è  stimolare la creatività utilizzando il metodo dello storyboard che Walt Disney creò negli anni trenta per organizzare le sequenze dei disegni necessari a visualizzare le storie animate
A tale scopo individuò tre stanze dedicate per tre fasi distinte
La prima era the creativity room il luogo del sogno e dove ogni idea poteva esprimersi liberamente
Nella seconda denominata the storyboard room le idee venivano raccolte e coordinate realizzando materialmente lo storyboard
Nella terza stanza the sweatbox room i progetti realizzati venivano criticati aspramente ed eventualmente cambiati
Insomma utilizzare i tre step inventati da Walt Disney può rappresentare un modo per uscire dalla tempesta
E trovare soluzioni innovative con concretezza razionalità e fantasia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *