Obiettivo secondo misura
Ovvero mirare a qualcosa di fattibile
Gli antichi greci asserivano che la soddisfazione dell’essere umano per essere raggiunta ha bisogno di due elementi
La conoscenza di se stessi per scoprire la propria virtù – così detta eudaimonia – e la sua realizzazione
E questa con il limite della misura – katà métron – che è data appunto dalla coscienza di se stessi
Perché per gli antichi greci ciò che va oltre fa andare incontro alla rovina
Un principio concreto e lineare basato su solide fondamenta che non lasciano dubbi di nessun genere
Quella saggezza di cui la storia testimonia la ricchezza e le gesta rende ancora oggi valido un approccio che offre anche la sponda per migliorarsi
Infatti nel momento in cui si conoscono le virtù personali con i loro limiti si pone la premessa per superarli
Un passo alla volta perché come la vita dimostra prima impariamo a stare in piedi poi camminiamo e poi corriamo
Ecco che l’obiettivo secondo misura può essere inteso come uno step per raggiungere livelli superiori
Indipendentemente dall’ambito di cui parliamo
Business sport life eccetera
Quindi possiamo affermare che i salti nel vuoto fanno solo male
Allora bisogna sempre seguire il principio dell’obiettivo secondo misura che presuppone una grande consapevolezza
E tiene al riparo da insidie che si potrebbero ripercuotere in modo duraturo
Perché quando rincorriamo un qualcosa che è costruito erroneamente nella mente si aprono orizzonti che di reale hanno soltanto l’illusione
Certo la fase della preparazione è determinante a patto di seguire delle regole precise
E il coaching aiuta a farlo
Quindi l’obiettivo secondo misura diventa un pilastro dove appoggiarsi per realizzare le proprie aspettative e per aspirare a crescere e migliorare i risultati già conseguiti