Comprendere e gestire le fragilità è questione comune a tutti
Possiamo dire che siamo forti e allo stesso tempo delicati
Chi più chi meno
Ognuno con le sue particolarità
Con i suoi punti di forza e le aree passibili di miglioramento
Di fronte ai problemi le fragilità trovano spazio mettendo a repentaglio la tenuta psicologica
E di conseguenza anche l’autostima
Non bisogna spaventarsi
Le fragilità fanno parte di noi e bisogna conviverci cercando la strada migliore per diminuirne al massimo l’incidenza
Il primo passo è esserne consapevoli
E poi lavorare per gestirle
Perché quando conosciamo bene cosa produce le fragilità possiamo adottare le contromisure più adatte per superarle
È un lavoro necessario per vivere meglio
Con un equilibrio complessivo che mantiene una lucidità di ragionamento
E allora
Innanzitutto catalogare le proprie fragilità
Poi affrontarle ponendosi degli obiettivi individuando una modalità utile per un risultato duraturo
Sappiamo che quando le fragilità prendono troppo spazio incidono negativamente sullo stato d’animo
Quindi occorre proteggersi dentro una zona di confort che offre sicurezza
Insomma un rifugio tranquillo dove ripristinare un equilibrio interiore rassicurante
È così che vengono recuperate energie per tornare a combattere e conquistare campo fuori dalla zona di confort
Uno degli effetti positivi che scaturirà sarà quello di acquisire dimestichezza nella gestione delle emozioni
E nel sapere attraversare aree sensoriali così contrapposte
Perché comprendere e gestire le fragilità non è solo un modo di proteggersi
È qualcosa di più
Cioè una prassi comportamentale orientata a costruire un equilibrio che si fortifica con l’esperienza di ogni giorno
E sapere comprendere e gestire le fragilità determina un aumento della resilienza complessiva individuale